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Tazio Nuvolari su Alfa Romeo, 1932
€ 59,00
TAZIO NUVOLARI SU ALFA ROMEO, 1932 (Agenzia Farabola). Fotografia stampata dal negativo originale, in bianco e nero, su carta glicée fineart Hahnemüle Baryta Satin 300 gr. Edizione limitata e numerata con certificato di autenticità. GP DI MONZA, 5 GIUGNO 1932. Tazio Nuvolari alla partenza. Il Gp è la prima prova del Campionato europeo di automobilismo e si disputa all’Autodromo Nazionale di Monza. La durata del Gran Premio è stata dimezzata rispetto all’edizione precedente e fissata in 5 ore. Per la seconda volta consecutiva, ha vinto Nuvolari su Alfa Romeo Tipo B, che, nel tempo stabilito di 5 ore, ha percorso poco più di 83 giri, su un circuito di 10 km.
Boniperti e Parola, 1959
GIAMPIERO BONIPERTI E CARLO PAROLA, JUVENTUS, 1959 (Agenzia Farabola). Fotografia stampata dal negativo originale, in bianco e nero, su carta glicée fineart Hahnemüle Baryta Satin 300 gr. Edizione limitata e numerata con certificato di autenticità. CUNEO, 30 LUGLIO 1959. Giampiero Boniperti e Carlo Parola al raduno della Juventus. La squadra ha finito in quarta posizione lo scorso campionato, ma s’è aggiudicata per la terza volta la Coppa Italia, battendo in finale l’Inter a San Siro per 4 a 1 a inizio giugno.
Milan-Juve, 1957
MILAN-JUVE, SERIE A 1957 (Agenzia Farabola). Fotografia stampata dal negativo originale, in bianco e nero, su carta glicée fineart Hahnemüle Baryta Satin 300 gr. Edizione limitata e numerata con certificato di autenticità. MILANO, 20 OTTOBRE 1957. Campionato di Calcio Serie A 1957 / 1958. Partita Milan - Juventus (1-1). Giorgio Stivanello (Juventus) e Cesare Maldini (Milan).
Milan-Juve, 1960
MILAN-JUVE, SERIE A 1960 (Agenzia Farabola). Fotografia stampata dal negativo originale, in bianco e nero, su carta glicée fineart Hahnemüle Baryta Satin 300 gr. Edizione limitata e numerata con certificato di autenticità. MILANO, 10 GENNAIO 1960. Campionato Italiano di Calcio Serie A, 1959/1960, 14° giornata, Milan-Juventus 0-2. John Charles (Juventus) impegna con un colpo di testa il portiere Giorgio Ghezzi (Milan) dopo essere sfuggito alla marcatura di Giancarlo Danova.
Gigi RIva, Cagliari, 1970
€ 54,00
GIGI RIVA, 1970 (Agenzia Farabola). Fotografia stampata dal negativo originale, in bianco e nero, su carta glicée fineart Hahnemüle Baryta Satin 300 gr. Edizione limitata e numerata con certificato di autenticità. CAGLIARI CALCIO, STAGIONE 1969/1970. Luigi «Gigi» Riva. Nato a Leggiuno, in provincia di Varese, il 7 novembre 1944. Dopo gli esordi – in serie C, con il Legnano - ha giocato sempre e soltanto con il Cagliari, rifiutando ogni offerta dalle altre squadre. Con lui, nel 1970, il Cagliari ha vinto il suo unico scudetto. Attaccante, fu tre volte capocannoniere in serie A (1967, 1969, 1970). Quarantadue presenze e trentacinque gol con l’Italia (record imbattuto). Campione d’Europa nel 1968 e vicecampione del mondo nel 1970. Secondo, dietro Gianni Rivera, nella classifica del Pallone d’oro 1969, terzo dietro Gerd Müller e Bobby Moore nel 1970. «Burgnich mi disse che quando Riva scendeva verso l’area avversaria, assomigliava alla migrazione di un popolo. Ti sembrava di sentire il rumore dei carri e la polvere alzarsi tutt’intorno […] Un giocatore, in Italia, non è mai stato tanto, non ha mai avuto questo valore».
Locandina del film "Fangio, el demonio de las pistas", 1950
€ 64,00
LOCANDINA DEL FILM "FANGIO, EL DEMONIO DE LAS PISTAS", 1950 (Lucio Berzioli, Agenzia Farabola). Fotografia stampata dal negativo originale, a colori, su carta glicée fineart Hahnemüle Baryta Satin 300 gr. Edizione limitata e numerata con certificato di autenticità. 1950. Riproduzione della locandina del film biografico “Fangio, el demonio de las pistas” di Roma Vinoly Barreto.
Juan Manuel Fangio, Anni 50
JUAN MANUEL FANGIO, anni 50 (Agenzia Farabola). Fotografia stampata dal negativo originale, in bianco e nero, su carta glicée fineart Hahnemüle Baryta Satin 300 gr. Edizione limitata e numerata con certificato di autenticità. ANNI CINQUANTA. JUAN MANUEL FANGIO. Il Demone delle piste era originario della provincia di Chieti e fu chiamato così in omaggio al santo del 24 giugno, Giovanni, e al Re d’Italia, Vittorio Emanuele III. Juan Manuel a 9 anni era a bottega da un maniscalco e a 12 in un´autofficina, dove imparò a guidare. La prima gara la disputò a 25 anni, adattando il taxi blu del padre di un amico (una Ford 1929). Disputava in Sudamerica gare lunghissime, anche sulla distanza di 10 mila chilometri. Durante la seconda guerra mondiale fece un po’ di soldi con la compravendita di camion e gomme e nel 1949 fu il presidente in persona, Juan Peron, a finanziare il suo passaggio alla Formula Uno in Europa. A 39 anni. Il suo primo bolide fu l’Alfetta 159, 1479 cm³ di cilindrata e 315 km/h di velocità massima, e con quella vinse il primo Mondiale nel ‘51. L’ultimo, il quinto, se lo aggiudicò su Maserati 250F nel ‘57 consegnando al mito uno dei gran premi più memorabili della storia quando, in rimonta, inanellò al Nurburgring una sfilza di giri record fino a superare le due Ferrari sul traguardo: «Se non mi fossi scansato - disse Hawthorn - il nonno mi sarebbe passato sopra». Dopo il ´58 passò la vita a raccattare onoreficenze e vendere Mercedes. L’ultima volta salì su un’auto da corsa nel ‘93, due anni prima di morire, con cinque bypass appena operato di tumore alle reni. Era un’Alfetta 159.
Eddy Merckx al Giro d'Italia, 1969
EDDY MERCKX, GIRO D'ITALIA 1969 (Agenzia Farabola). Fotografia stampata dal negativo originale, in bianco e nero, su carta glicée fineart Hahnemüle Baryta Satin 300 gr. Edizione limitata e numerata con certificato di autenticità. GIRO D'ITALIA, MAGGIO 1969. 52° Giro d’Italia. Eddy Merckx (Belgio) in maglia rosa. Il ciclista belga, maglia rosa a Savona, sarà escluso dalla gara dopo essere risultato positivo a un controllo anti-doping. Il Giro fu vinto poi da Felice Gimondi.
Sandro Mazzola, 1971
SANDRO MAZZOLA, 1971 (Agenzia Farabola). Fotografia stampata dal negativo originale, in bianco e nero, su carta glicée fineart Hahnemüle Baryta Satin 300 gr. Edizione limitata e numerata con certificato di autenticità. MILANO, STADIO SAN SIRO, ANNO 1971. Sandro Mazzola (Inter) in azione.
Milan-Juve, 1959
MILAN-JUVE, SERIE A 1959 (Agenzia Farabola). Fotografia stampata dal negativo originale, in bianco e nero, su carta glicée fineart Hahnemüle Baryta Satin 300 gr. Edizione limitata e numerata con certificato di autenticità. MILANO 29 MARZO 1959. Campionato italiano di Calcio serie A: Milan-Juventus (1-1). Nils Liedholm (Milan), Omar Sivori (Juventus) e il portiere Narciso Soldan (Milan).
Jacques Anquetil, 1955
JACQUES ANQUETIL, 1955 (Agenzia Farabola). Fotografia stampata dal negativo originale, in bianco e nero, su carta glicée fineart Hahnemüle Baryta Satin 300 gr. Edizione limitata e numerata con certificato di autenticità. 11 APRILE 1955. Trofeo Fenaroli. Il giovane ciclista francese Jacques Anquetil, 21 anni.
Rally a Ponte Milvio, Roma, 1933
RALLY A PONTE MILVIO, ROMA, 1933 (Agenzia Farabola). Fotografia stampata dal negativo originale, in bianco e nero, su carta glicée fineart Hahnemüle Baryta Satin 300 gr. Edizione limitata e numerata con certificato di autenticità. ROMA, 27 AGOSTO 1933. Una delle automobili concorrenti al Rally Liegi-Roma-Liegi fotografata al controllo di Ponte Milvio.
L'Italia vince il Mondiale di calcio, 1934
L'ITALIA VINCE IL MONDIALE, 1934 (Agenzia Farabola). Fotografia stampata dal negativo originale, in bianco e nero, su carta glicée fineart Hahnemüle Baryta Satin 300 gr. Edizione limitata e numerata con certificato di autenticità. ROMA, 10 GIUGNO 1934. Campionato mondiale di calcio, Italia 1934. Partita Italia-Cecoslovacchia 2-1. Finale. L’allenatore Vittorio Pozzo (Italia) portato in trionfo dopo la vittoria da - partendo da sinistra - Eraldo Monzeglio, Luigi Bertolini e Luis Monti; a sinistra con la bandiera Umberto Caligaris.
Gino Bartali al Tour de France, 1953
GINO BARTALI AL TOUR DE FRANCE, 1953 (Agenzia Farabola). Fotografia stampata dal negativo originale, in bianco e nero, su carta glicée fineart Hahnemüle Baryta Satin 300 gr. Edizione limitata e numerata con certificato di autenticità. 13 LUGLIO 1953, 40° Tour de France. Decima Tappa, Pau - Cauterets. Gino Bartali affronta una salita; dietro di lui, Wout Wagtmans. Vestito della maglia tricolore di campione d’Italia, Bartali chiuderà il Tour undicesimo nella classifica generale, a trentadue minuti da Louison Bobet. Per Bartali sarà l’ultimo Tour de France.
Alberto Ascari su Ferrari, Gp di Monza, 1952
ASCARI SU FERRARI, GP DI MONZA, 1952 (Adolfo Porry Pastorel, Agenzia Farabola). Fotografia stampata dal negativo originale, in bianco e nero, su carta glicée fineart Hahnemüle Baryta Satin 300 gr. Edizione limitata e numerata con certificato di autenticità. MONZA, 7 SETTEMBRE 1952. Alberto Ascari, pilota della Ferrari 500 F2, vince a Monza il Gran Premio d’Italia e con 36 punti conquista il titolo mondiale di Formula 1. Tutte le prime quattro posizioni della classifica finale sono occupate da piloti del cavallino rampante: secondo è Giuseppe Farina (24), terzo Piero Taruffi (22), quarto lo svizzero Rudi Fischer (10, parimerito col britannico Mike Hawthorn, Cooper-Bristol). Nell’ultima prova il neo campione del mondo ha preceduto l’argentino Jose Froilan Gonzalez (Maserati) e Luigi Villoresi, altro pilota della Ferrari.
Silvio Piola, 1951
SILVIO PIOLA, 1951 (Agenzia Farabola). Fotografia stampata dal negativo originale, in bianco e nero, su carta glicée fineart Hahnemüle Baryta Satin 300 gr. Edizione limitata e numerata con certificato di autenticità. NOVARA, 18 GENNAIO 1951. Silvio Piola durante l’allenamento. Nato a Pavia il 29 settembre 1913, «per molti è il più grande calciatore italiano di tutti i tempi, di sicuro è quello che ha segnato il maggior numero di gol: 290 in 566 partite di serie A» (Enciclopedia dello Sport – Calcio, Treccani 2002). Esordio in serie A sedicenne, il 16 febbraio 1930 a Bologna, «sottile come uno stambecco» dovette imparare alla svelta a farsi rispettare. Dopo cinque campionati con la Pro Vercelli (127 presenze, 51 gol), già promesso all’Ambrosiana Inter, Piola passò alla Lazio per «i decisi interventi di un dirigente del Partito Fascista, Paolo Martinelli, e del generale Vaccaro, presidente della Federazione Italiana Giuoco Calcio (entrambi laziali)» (Enciclopedia dello Sport Treccani). Ingaggiato per 250.000 lire (stipendio 5.000 lire), divenne subito (1934/1935) il leader della squadra biancoceleste e il 24 marzo 1935 a Vienna esordì in nazionale al posto dell’infortunato Giuseppe Meazza, segnando la doppietta con cui gli azzurri ottennero la prima vittoria in casa dell’Austria (2-0). Capocannoniere del campionato 1936/1937 (21 reti), Piola fu grande protagonista ai Mondiali di Francia vinti nel 1938 dagli azzurri. Di nuovo capocannoniere nel 1942/1943 (21 reti), nel dopoguerra passò alla Juventus: 16 reti nel campionato 1945/1946, 10 nel 1946/1947, dato per finito fu mandato al Novara, in serie B. Trascinata la squadra alla promozione, giocò altri 6 campionati nella massima serie, segnando 70 reti e meritandosi, ormai alla soglia dei 39 anni, una clamorosa ultima apparizione in maglia azzurra, il 18 maggio 1952 a Firenze contro l’Inghilterra (1-1). È morto a Vercelli il 3 ottobre 1996.
Pelè e Facchetti, 1963
PELè E FACCHETTI, 1963 (Agenzia Farabola). Fotografia stampata dal negativo originale, in bianco e nero, su carta glicée fineart Hahnemüle Baryta Satin 300 gr. Edizione limitata e numerata con certificato di autenticità. MILANO, 12 MAGGIO 1963. Partita amichevole Italia - Brasile (3-0). Nella foto: Pelé (Brasile) e Giacinto Facchetti (Italia) si stringono la mano.
Giovanni Viola, 1956
GIOVANNI VIOLA, JUVENTUS, 1956 (Agenzia Farabola). Fotografia stampata dal negativo originale, in bianco e nero, su carta glicée fineart Hahnemüle Baryta Satin 300 gr. Edizione limitata e numerata con certificato di autenticità. TORINO, 8 OTTOBRE 1956. Campionato di Serie A 1956-57. Juventus, allenamenti. Il volo del portiere Giovanni Viola, 30 anni. Nato nel 1926 a San Benigno Canavese, a venti chilometri da Torino e cresciuto nel vivaio bianconero, ha iniziato in serie B a Carrara, in seguito a Como, infine in serie A nella Lucchese, per fare esperienza e maturare. A ventitre anni, è ritornato alla Juventus, quella che, nel 1950, avrebbe vinto il primo scudetto dopo il favoloso ed ormai remoto quinquennio d’oro. Il giovane Viola è un portiere atipico: è serio e gentile, con la faccia chiara, i capelli impomatati e pettinati lisci all’indietro che non si scomponevano neppure nelle fasi più concitate del gioco. Il suo stile è sobrio, essenziale, l’uomo è mite, capace di esibirsi in parate meravigliose.
Garrincha, 1964
GARRINCHA, 1964 (Agenzia Farabola). Fotografia stampata dal negativo originale, in bianco e nero, su carta glicée fineart Hahnemüle Baryta Satin 300 gr. Edizione limitata e numerata con certificato di autenticità. ILHA DO GOVERNADORD (BRASILE) DICEMBRE 1964. Garrincha (Manoel Francisco dos Santos) palleggia sulla spiaggia in compagnia dell’amante Elza Soares (Elza Soares da Conceicao), nota cantante di musica popolare brasiliana, per la quale ha lasciato la moglie. Il calciatore, considerato uno dei migliori di tutti i tempi, ha avuto una vita particolarmente movimentata, costellata da numerose relazioni e da problemi con l’alcol.
I fratelli Mazzola, 1963
I FRATELLI MAZZOLA, 1963 (Agenzia Farabola). Fotografia stampata dal negativo originale, in bianco e nero, su carta glicée fineart Hahnemüle Baryta Satin 300 gr. Edizione limitata e numerata con certificato di autenticità. MILANO, 5 MARZO 1963. Il calciatore dell’Inter Sandro Mazzola, 21 anni, con il fratello Ferruccio, 18. Nato a Torino da Valentino Mazzola, leader della squadra granata destinata alla storia, Sandro Mazzola ha vissuto col padre, separato, facendo da mascotte nelle partite casalinghe. Quando l’aereo del Torino si è schiatato a Superga aveva appena sei anni, e si è ricongiunto alla madre, a Cassano d’Adda, e al più giovane fratello Ferruccio. I primi calci nella Milanesina, la squadra dell’oratorio, e l’interessamento di Benito Lorenzi, compagno di Nazionale del padre, che fece ingaggiare Sandrino e Ferruccio come mascotte dell’Inter tricolore di Foni, sono stati l’anticamera del provino per i colori nerazzurri. A 14 anni Sandrino è entrato a far parte della grande famiglia, ma a diciannove si è sentito snobbato dai tecnici ed è andato a Torino col patrigno, Piero Taggini, a chiedere invano un provino granata all’ex presidente Ferruccio Novo. Due mesi dopo, per protesta, Moratti mandava in campo la squadra ragazzi per la discussa ripetizione della partita con la Juventus, il 10 giugno 1961, concedendogli l’esordio, condito dall’unico gol (su rigore) dell’1-9 finale. Helenio Herrera ha poi messo gli occhi su di lui e lo ha convinto a cambiare ruolo: non più centrocampista di regia, ma interno di punta, a sfruttare le rasoiate del suo dribbling. Un’altra presenza nella stagione successiva, poi il lancio in prima squadra. Anche il fratello Ferruccio da quest’anno è passato dalle giovanili alla prima squadra.
Il Brasile campione del mondo, 1958
IL BRASILE CAMPIONE DEL MONDO, 1958 (Agenzia Farabola). Fotografia stampata dal negativo originale, in bianco e nero, su carta glicée fineart Hahnemüle Baryta Satin 300 gr. Edizione limitata e numerata con certificato di autenticità. SOLNA (SVEZIA), 29 GIUGNO 1958. Campionato mondiale di calcio Svezia, 1958. Partita Svezia - Brasile (2-5) - Finale. Nella foto: i calciatori del Brasile (da sinistra) Didi (Valdir Pereira), Pelé (Edson Arantes do Nascimento), Gilmar (Gylmar dos Santos Neves) e Orlando (Orlando Pecanha) si abbracciano dopo la vittoria.
José Altafini esulta, 1962
JOSE' ALTAFINI, AC MILAN, 1962 (Agenzia Farabola). Fotografia stampata dal negativo originale, in bianco e nero, su carta glicée fineart Hahnemüle Baryta Satin 300 gr. Edizione limitata e numerata con certificato di autenticità. MILANO (STADIO SAN SIRO), 8 aprile 1962. Campionato di calcio Serie A 1961 / 1962 (33° giornata). Milan-Torino 4-2. Il Milan si aggiudica l’ 8° scudetto. L’esultanza di Josè Altafini (Milan) dopo il gol.
Partenza della Mille Miglia, 1951
MILLE MIGLIA, 1951 (Agenzia Farabola). Fotografia stampata dal negativo originale, in bianco e nero, su carta glicée fineart Hahnemüle Baryta Satin 300 gr. Edizione limitata e numerata con certificato di autenticità. BRESCIA, 28 APRILE 1951. XVIII MILLE MIGLIA. Nella foto: la Ferrari 212 Export Berlinetta Fontana (n. 410) di Giannino Marzotto e Marco Crosara, la Giaur (n. 033) di Laureati e Celani, la Fiat (n. 152) di Laureati e Troiani alla partenza.
José Altafini, Ac Milan, 1959
JOSé ALTAFINI, AC MILAN, 1959 (Agenzia Farabola). Fotografia stampata dal negativo originale, in bianco e nero, su carta glicée fineart Hahnemüle Baryta Satin 300 gr. Edizione limitata e numerata con certificato di autenticità. MILANO, 7 APRILE 1959. Il calciatore del Milan José Altafini. Nato a Piracicaba (Brasile), il 24 luglio 1938, con la nazionale brasiliana vinse i Mondiali del 1958. Col Milan vinse due scudetti (1959, 1962) e una Coppa dei Campioni (1963, la prima vinta da una squadra italiana, fu capocannoniere del torneo e segnò una doppietta pure in finale, 2-1 a Wembley contro il Benfica), con la Juve due scudetti (1973, 1975), giocò anche nel Napoli. Sei presenze e cinque gol con la Nazionale italiana (Mondiali del 1962 compresi). Fu 11° nella classifica del Pallone d’Oro 1963 (16° nel 1964, 15° nel 1974). Fino al record di Francesco Totti, era il calciatore vivente ad aver segnato più gol in serie A. Diche che la partita più bella della sua carriera fu «un Palmeiras-Santos del 1957. Io nel Palmeiras, Pelé nel Santos. Cito a memoria: 5-1 per loro, rimontissima, 6-5 per noi a dieci minuti dal termine. Risultato finale: 7-6 per il Santos. La gente impazzì, letteralmente. Pelé segnò tre gol, il sottoscritto pure. O forse due: boh...». A fine carriera spesso decisivo partendo dalla panchina, tanto che un giocatore usato in quel modo viene oggi definito “alla Altafini”. Grande scandalo negli anni Sessanta, quando si innamorò, e poi sposò nel maggio 1973, Annamaria Galli, moglie del calciatore e compagno di squadra Paolo Barison.
Gianni Rivera, 1964
GIANNI RIVERA, 1964 (Agenzia Farabola). Fotografia stampata dal negativo originale, in bianco e nero, su carta glicée fineart Hahnemüle Baryta Satin 300 gr. Edizione limitata e numerata con certificato di autenticità. MILANO, STADIO SAN SIRO, 17 MAGGIO 1964. Milan-Fiorentina. Gianni Rivera durante un’azione. La partita finirà 2 a 1 per il Milan, con gol di Mora (2, di cui uno su rigore) e Seminario per i viola.
Alfredo Di Stefano, 1964
ALFREDO DI STEFANO, 1964 (Agenzia Farabola). Fotografia stampata dal negativo originale, in bianco e nero, su carta glicée fineart Hahnemüle Baryta Satin 300 gr. Edizione limitata e numerata con certificato di autenticità. COMO, 10 FEBBRAIO 1964. I calciatori del Real Madrid in ritiro a Como. Giunti ieri sera in aereo da Madrid, i calciatori del Real Madrid, che mercoledì sera a San Siro affronteranno il Milan per l’incontro di ritorno della Coppa dei Campioni, si trovano in ritiro a Como. La partita finirà poi 2 a 0 per il Milan.
Edoardo Mangiarotti, 1952
EDOARDO MANGIAROTTI, 1952 (Agenzia Farabola). Fotografia stampata dal negativo originale, in bianco e nero, su carta glicée fineart Hahnemüle Baryta Satin 300 gr. Edizione limitata e numerata con certificato di autenticità. MILANO, 3 SETTEMBRE 1952. Edoardo Mangiarotti in un servizio posato nello Studio Farabola. Nato a Renate (Milano) il 7 aprile 1919, Mangiarotti è stato uno dei più grandi schermidori al mondo: l’azzurro della scherma che ha vinto più d’ogni altro italiano ai Giochi Olimpici, tredici medaglie tra il 1936 e il 1960. Innamorato dello sport e delle Olimpiadi, Mangiarotti da Berlino ‘36 non ha saltato un’edizione. «Ero già in finale ai campionati italiani a Tripoli a 14 anni e da lì è nato il mio spirito olimpico». Edoardo Mangiarotti ha attraversato un secolo di sport ma la vicenda, o meglio la saga dei Mangiarotti, comincia con il padre Giuseppe, grande schermidore pure lui, e che volle impostaro come mancino, nonostante Edoardo fosse destro. «In questo modo potevo creare maggiori problemi agli avversari». La prima Olimpiade a Berlino: «Nel ‘36 avevo 17 anni. Ero emozionato per l’Olimpiade ma mi rendevo conto che qualcosa non andava. C’era tanta messa in scena e si capiva che le cose non si mettevano bene. Troppa apparenza politica, bandiere dappertutto». Rabbia ai Giochi del ritorno, nel ‘48 a Londra. «Eravamo in vantaggio 8-7 sulla Francia nella finale del fioretto. Un giudice, un inglese che anni dopo ci ha chiesto scusa, ci ha fatto perdere. Un arbitraggio scandaloso, osceno, ha messo Renzo Nostini ko, 0-5». Nel 1952 a Helsinki, i Giochi della rinascita, Mangiarotti vince due ori e due argenti. Era anche giornalista, e non solo atleta, all’Olimpiade. Collaborava da tempo con la ”Gazzetta dello Sport”. Anche in quell’occasione gli sarebbe toccato di scrivere un articolo. 26 luglio: oro nella spada a squadre. Oro suo, del fratello, di Pavesi, Delfino, Bertinetti e Battaglia. «Il guaio era che la scherma era ospitata fuori Helsinki, in una zona chiamata Westend. Lì erano previste anche le cerimonie delle medaglie. La mia non si svolse all’orario stabilito. Trepidavo, dovevo pure mandare il pezzo. Presi un taxi e rientrai in fretta e furia nell’ufficio dove lavoravano i “colleghi”: erano Gianni Brera e Gualtiero Zanetti. Mi accolsero furiosi: “Sei il solito ritardatario, scrivi”».
Grande Inter, 1965
GRANDE INTER, 1965 (Agenzia Farabola). Fotografia stampata dal negativo originale, in bianco e nero, su carta glicée fineart Hahnemüle Baryta Satin 300 gr. Edizione limitata e numerata con certificato di autenticità. STAGIONE 1965/1966. La squadra dell’Inter schierata. Con questa formazione Helenio Herrera conquistò in questa stagione lo scudetto, la Coppa dei Campioni e la Coppa Intercontinentale. Nella foto (da sinistra): Franco Cordova, Giuliano Sarti, Angelo Domenghini, Tarcisio Burgnich, Gianfranco Bedin, Renato Cappellini, Sergio Gori, Spartaco Landini, l’allenatore Helenio Herrera (Helenio Herrera Gavilan), Jair (Jair da Costa), Joaquin Peirò (Joaquin Peirò Lucas), Sandro Mazzola (Alessandro Mazzola), Luis Suarez (Luis Suarez Miramontes), Mario Corso, Saul Malatrasi, Aristide Guarneri, Giacinto Facchetti, Armando Picchi, Giorgio della Giovanna e Ferdinando Miniussi.
La Cisitalia alla Mille Miglia, 1952
LA CISITALIA 202 CABRIOLET ALLA MILLE MIGLIA, 1952 (Agenzia Farabola). Fotografia stampata dal negativo originale, in bianco e nero, su carta glicée fineart Hahnemüle Baryta Satin 300 gr. Edizione limitata e numerata con certificato di autenticità. LUNEDì 3 MAGGIO 1952. XIX° Mille Miglia 1952. Giuseppe Ostani e A. Mazzuccato su Cisitalia 202 cabriolet. I due piloti hanno concluso la gara al 73esimo posto, con un tempo di 15h 48’ 25’’. Quest’edizione della Mille Miglia è stata funestata da numerosi incidenti: il gran numero di partecipanti e lo stato delle strade, rese per lo più scivolose dalla pioggia, hanno notevolmente aumentato le difficoltà dei corridori, due dei quali hanno pagato con la vita il loro entusiasmo spericolato. Alle partenze, iniziate sul solito viale Rebuffione alle 21 di sabato e continuate fino alle 6.29 di domenica, si sono presentate 502 vetture delle 600 iscritte. A tagliare il traguardo per primi, Giovanni Bracco e Alfonso Rolfo con la Ferrari 250S Berlinetta Vignale, che a Bologna, con una vigorosa rimonta, hanno superato la Mercedes.
Juventus, allenamenti, 1957
JUVENTUS, ALLENAMENTI, 1957 (Agenzia Farabola). Fotografia stampata dal negativo originale, in bianco e nero, su carta glicée fineart Hahnemüle Baryta Satin 300 gr. Edizione limitata e numerata con certificato di autenticità. TORINO, 16 AGOSTO 1957. Giampiero Boniperti, John Charles, Omar Sivori, Bruno Nicolè e Giorgio Stivanello durante il primo allenamento della Juventus dopo la pausa estiva.
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